La famiglia con bambini:il rapporto genitori – figli

Posted on 17 Ottobre 2013

Quello che riporto qui è una anticipazione del lavoro preparato per il seminario del prossimo 22 Ottobre nell’ambito del Mese del Benessere Psicologico organizzato da S.I.P.A.P.

Per chi fosse interessato a scambiare parole sull’argomento l’appuntamento è alle ore 21.00 presso i locali della Bartolea in via dei Mille a Montevarchi.

 

Hermes e Hestia sono due divinità greche: Hermes è colui che connette il dentro con il fuori, che fa da guardiano alle porte e che indica la strada da seguire, Hestia è colei che lega tra loro le generazioni, è la guardiana del fuoco perenne. Nel mondo greco queste due divinità guidano la vita familiare riconoscendo e testimoniando la differenza tra generi che si accoppiano e tra generazioni che si succedono.

Sto parlando di cose di altri tempi, e anche di altri mondi, di altre culture, ma qualcosa comunque rimane fino a noi di immutato nel tempo: l’incontro/scontro tra la differenza di genere, di generazioni che è all’ origine della famiglia.

Oggi  molto spesso i figli si lamentano dei genitori sostenendo che hanno mentalità e concezione di vita arretrate, i genitori considerano invece il loro status di adulto come qualcosa di indubbiamente positivo e tal volta anche come migliore rispetto alla condizione infantile.

Purtroppo però molto spesso i genitori si sono dimenticati troppo velocemente di essere stati anche loro bambini, ragazzi, adolescenti.

Spesso l’incapacità di far fronte alle inevitabili differenze di ruolo e generazione si traduce in scontri  o conflitti non risolti che vanno a compromettere le quiete familiare. I genitori si sentono responsabili per i figli e cercano di fare in modo da indicare loro la miglior strada da percorrere cadendo spesso in atteggiamenti impositivi ed autoritari, i figli, per soddisfare la loro spinta di autonomia si trovano spesso ad affrontare la vita in maniera non consapevole dei rischi che corrono.

Se fate una ricerca sui manuali che parlano di comunicazione o sulle riviste di psicologia o anche su internet, troverete che sono state definite grosso modo quattro modalità con cui  i genitori entrano in relazione con i figli nel tentativo di educarli:

STILE AUTORITARIO

STILE PERMISSIVO

STILE TRASCURANTE

STILE AUTOREVOLE

Se leggiamo queste definizioni, vediamo che il quarto stile, quello autorevole è definito un po’ come la giusta mescolanza fra quelli precedenti, infatti è anche di solito indicato come lo stile educativo più proficuo.

L’essere umano fortunatamente è molto di più di una definizione evidentemente,  e quindi ogni genitore tenterà inevitabilmente di esercitare controllo sul figlio, di strutturare con lui un rapporto  affettuoso e comunicativo, ma  ognuno lo farà per l’appunto a  suo modo.

Non possono esistere qui, come sempre quando parliamo di esseri umani  dei modelli statici a cui riferirsi, forse per questo Freud diceva che “educare” è uno dei tre compiti impossibili: non ci sono modi giusti o sbagliati in assoluto, ci sono esseri umani che si incontrano, si avvicinano, si allontanano che sono singolarmente e tra di loro in continuo movimento, ed in questo movimento si trovan0 inevitabilmente e crescere insieme.