INSIDE OUT: Prendiamo coscienza della complessità umana

Posted on 30 Settembre 2015

Inside out, l’ultima creazione Disney Pixar, non è certo un film riservato ai bambini: piacevolmente introspettivo e allo stesso tempo divertente per i cosiddetti “bambini di ogni età”. 

Ebbene si!Per una volta scomodo un modo di dire, perché trovo che per riuscire a cogliere la profondità di questo capolavoro e per lasciarsi toccare da esso sia necessario tornare un po’ bambini, seppure mantenendo la conoscenza di se stessi che ci caratterizza come esseri umani adulti.

La storia, accompagnandoci nella crescita di una bambina, ci racconta in un modo molto semplice come nascono le emozioni, come esse ci attraversano costantemente e come sia fondamentale che ognuno di noi si lasci attraversare da loro per poter vivere, e vivere bene. Lo spettatore, crescendo insieme alla bambina è condotto dalle “emozioni animate”  a capire l’importanza dei ricordi, siano essi tristi o felici,  e la funzione del pianto. La formazione della personalità complessa che caratterizza l’essere umano passa inevitabilmente attraverso ogni evento che può capitare di vivere in una vita e, attraverso la trama di Inside out si comprende in maniera molto chiara che per il buon funzionamento di quella macchina complicata che è l’essere umano è necessaria la presenza simultanea di più emozioni.

Il messaggio è chiaro, “vivere bene” non significa “vivere felici” : la gioia da sola non riuscirebbe mai a farci sopravvivere in una vita che, nonostante a volte tentiamo con tutte le forze di rendere perfetta, comporta sempre qualche incaglio, incidente o imprevisto lungo la strada.

Le protagoniste di questa storia sono le emozioni, magnificamente rese personaggi da menti e mani eccellenti, ma la forza di questa trama sta nel riuscire a rendere visibile, in maniera estremamente semplice, da una parte la complessità dell’essere umano e dall’altra la rivincita delle emozioni che comunemente giudichiamo come negative, e che troppo spesso nella vita ci capita di voler tenere lontane, di nascondere o peggio ancora di eliminare.

Da anni ormai nei miei corsi, conferenze o semplicemente nella mia stanza di analisi mi confronto con questo tema: l’importanza di accogliere tutte le nostre emozioni, di farle nostre, di riservare, anche e soprattutto alla emozioni negative come rabbia o tristezza, un posto dentro di noi, perché nonostante la sofferenza che immancabilmente le accompagna, queste sono indubbiamente noi, ci appartengono e ci costituiscono come esseri umani. Per questo motivo ritengo che Inside out sia un capolavoro con cui ognuno di noi dovrebbe provare ad emozionarsi.

Piangere ed arrabbiarsi è necessario per tutti noi al pari di ridere e sentirsi profondamente felici, perché solamente accogliendo e riconoscendo tutte le nostre emozioni è possibile davvero viversi profondamente come esseri umani e sentire di raggiungere una profonda conoscenza del nostro essere in quanto esseri umani.

Vivere di sole gioie è un miraggio, un’utopia che in fin dei conti non può essere raggiunta se non pagando un prezzo troppo alto: quello di vivere una vita a metà, perché è indubbiamente vero che se ci guardiamo dentro troviamo che in ogni nostro attimo di vita le emozioni in noi si confondono e si contaminano tra di loro costantemente e dunque ogni istante non potrà mai essere vissuto con tutta la pienezza possibile che ci offre se perdiamo il nostro tempo a salvaguardarlo da tutto quello che ci sembra brutto.

Le emozioni, essenza dell’essere umano sono inevitabilmente mescolate, legate insieme dentro di noi…e questo Inside out ce lo trasmette molto bene!!!!

Buona emozione a tutti!!!!